Horace Silver al piano, Hank Mobley al sax, Donald Byrd alla tromba in “La notte ha mille occhi”, bello l’inizio a tempo di rumba… 🙂
Hang Drum
Tra tutti gli strumenti strambi, questo certamente è tra i più curiosi: si chiama “hang drum“. Stavo cercando su Youtube suonatori di steel drum, i famosi bidoni d’acciaio ricavati in origine dai fusti di benzina lasciati dalle truppe americane nelle isole caraibiche di Tobago e Trinidad, quando mi sono imbattuto in questi “cosi”, che in qualche modo ne ricordano il suono.
Pare che l’hang drum sia stato inventato nel 2000 da Felix Rohner e Sabina Schärer della PANArt Company i quali hanno condotto anni di studi su vari strumenti risonanti prima di ottenere il suono che cercavano per questo strumento. Nella lingua originale dei suoi ideatori (di Berna), “hang” significa mano (si pronuncia hung)
Lo strumento è composto da due parti convesse di metallo unite l’una all’altra. I produttori li chiamano lato “DING” e lato “GU“. Il lato DING è composto da 8 zone tonali poste nella parte più esterna del corpo. Al centro c’é una sorta di cupola (e da cui deriva il nome di DING) che produce un suono simile a quello di un piccolo gong. Il risultato è un suono di grande suggestione…. Per chi volesse comprarne uno, pare che il prezzo si aggiri attorno agli 800-1000 euro. Il musista del video è Manu Delago.
George Duke & Billy Cobham
“Rush hour”, bellissimo pezzo fusion con George Duke e uno spettacolare assolo di batteria di Billy Cobham. Giù il cappello!
Johnny “Guitar” Watson
Ecco a voi Johnny “Guitar” Watson, un vero precursore del rap, campione del genere funky, gran cantante, arrangiatore e autore, nonché splendido e sulfureo chitarrista, stimatissimo da Frank Zappa. Il suo stile personalissimo gli meritò il soprannome di “Guitar”.
Esordì negli anni 50 come cantante tipico di rhythm & blues, poi virò decisamente sul genere soul-funky dove diede il meglio di sé fino alla metà degli anni ’60, quando morì prematuramente durante una tournee in Giappone. Qui lo ascoltiamo in un suo splendido pezzo: “Telephone bill“.
Splendidi i suoi assoli alla chitarra, talvolta doppiati con la voce, in cui “torceva” le note creando un pathos ineguagliabile. La sua gran classe come musicita e artista fu forse parzialmente oscurata dalla sua eccentricità esagerata e dai vestiti super – pacchiani.
Frank Sinatra & Tom Jobim
Frank Sinatra e Tom Jobim: due grandissimi insieme, uno interprete (Sinatra) l’altro autore (Jobim). Cantano la stranotissima “Garota de Ipanema”. E’ sempre un bel sentire…
Chico Buarque & Edu Lobo
Che dire? Due poeti, cioè due grandi. Il pezzo è “Choro Bandido”.
Neil Peart
Ne è passata di acqua sotto ai ponti, da quando Max Roach fu tra i primi batteristi a sperimentare gli assoli con tempi ternari… All’epoca, alla fine degli anni ’50, pareva impossibile “swingare” a tempo di walzer…
Be’, guardate qua cosa fa Neil Peart… 🙂
Marvin Santiago
Ecco il campione della “salsa gorda”, ovvero la salsa grassa, intesa come musica corposa, ritmica, danzante e divertente: Marvin Santiago. Originario anche lui, c’era da giurarlo, dell’isola di Puerto Rico.
Marvin si distingue dalla massa dei soneros per lo stile aggressivo, la voce ruvida, il gran senso del ritmo. Vi propongo un pezzo scovato su Youtube, ripreso da qualche concerto fatto chissà dove: peccato per l’audio un po’ così che impedisce di apprezzare appieno la voce di Santiago, e il grande accompagnamento di una splendida orchestra.
Ho scelto tre brani: “Embajador“, “Nostalgia“, “Fuego alla jicotea“, gli ultimi due sono dei classici cavalli di battaglia di Marvin.